Rapporto sull’efficienza e qualità della Giustizia


Il 9 ottobre 2014 è stato reso disponibile il rapporto CEPEJ  (Commissione Europea per l’efficienza della giustizia) per il 2014

Si tratta del Report on “European judicial systems – Edition 2014 (2012 data): efficiency and quality of justice“ che analizza appunto la qualità e l’efficienza della Giustizia nei paesi aderenti al Consiglio Europeo.

45 Paesi hanno partecipato al rapporto: solo il Liechtenstein e San Marino non sono stati in grado di inviare i propri dati.

Si può scaricare all’indirizzo http://www.coe.int/t/dghl/cooperation/cepej/evaluation/2014/Rapport_2014_en.pdf

Tra la miriade dei dati che riguardano il nostro paese (la parola Italy ricorre ben 376 volte nel corpo del documento) ne ho scelto alcuni che mi paiono curiosi.

La rilevazione riguarda l’anno 2012.

E’ davvero consolante in particolare  sapere che la spesa pubblica in Italia è stata  maggiore di quella della Federazione Russa che ha più del doppio dei nostri abitanti.

E che stanziammo per la giustizia quanto la Germania.

Che solo lo 0,1 del budget destinato dal Ministero della Giustizia ai Tribunali è stato  impiegato per la formazione.

Che l’incremento dei costi giudiziari dal 2010 al 2012 fu dovuto ai salari che venivano pagati ai giudici,  e che invece sono stati irrilevanti gli aumenti di stipendio del restante personale.

Che è successo una sola volta in tutta la storia del sistema giudiziario che un Ministro della Giustizia promettesse un bonus alle Corti ed ai singoli magistrati  (del settore civile) per ridurre il contezioso

Che nel 2012 le mediazioni giudiziarie in Italia sarebbero state solo 5.

Che l’Italia non sa quanti mediatori avesse nel 2012 e quindi  non ha comunicato alcunché al CEPEJ.

Che sempre nel 2012 per la durata di un primo grado l’Italia fu superata solo dalla Bosnia e da Malta.

Che le cause di divorzio in quell’anno sono diminuite del 3,5% e nonostante ciò il tempo processuale dedicato a quelle promosse è aumentato del 30%.

Che la durata di una procedura fallimentare in Italia nel 2012 era di oltre 2500 giorni.

Che un giudice italiano a fine carriera nel 2012 guadagnava il triplo di un giudice all’inizio della carriera.

Che un giudice italiano a fine carriera guadagnava 65 volte di più di un giudice armeno.

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