Le proposte del CSM bulgaro in tema di mediazione alla nuova legge


Il governo bulgaro nella data di ieri ha approvato un progetto di nuova legge sulla mediazione su impulso del Consiglio Superiore della magistratura.

Il testo è molto interessante ed è decisamente più coraggioso di quello italiano di recente approvato.

Ci sono modifiche che sono state proposte alla legge sulla mediazione e al Codice di procedura civile.

Fai clic per accedere a ZID-ZM.pdf

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Il progetto è ora sottoposto all’Assemblea Nazionale.

Sarà oggetto di commento più approfondito quando diverrà legge.

Il CSM stima di abbattere 50.000 procedimenti.

La legge dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2024.

Citiamo qui l’art. 140a del C.p.c.  con cui viene introdotta la mediazione obbligatoria: sino ad oggi in Bulgaria la mediazione era solo volontaria.

Siamo nell’ambito della mediazione demandata.

Il termine è di tre mesi dalla decisione del giudice dell’invio.

Ci sono casi in cui la mediazione demandata è obbligatoria ed altri in cui è il giudice a valutare l’invio.

Per quanto riguarda il codice di rito § 3. Viene creato l’articolo 140a:

“La mediazione

Art. (1) Il tribunale obbliga le parti a partecipare a una procedura di mediazione, quando viene presentata un’istanza o una richiesta al tribunale per:

1. il divorzio (art. 49 CC);

2. risoluzione di controversie relative all’esercizio dei diritti genitoriali,

2. la residenza del minore, le relazioni personali con il minore e il suo mantenimento (art. 127, par. 2) ARTICOLO 127, PARAGRAFO 2, DEL CODICE CIVILE);

3. modifica delle misure relative all’esercizio dei diritti dei genitori,

il luogo di residenza del minore, le relazioni personali con il minore e il suo mantenimento (art. 59, par. 9 Art. 51(4) CC);

4. risoluzione di disaccordi sull’esercizio dei diritti genitoriali

(Art. 123, comma 2 CC);

5. determinazione di misure per i rapporti personali con i nonni (art. 128 CC);

6. risoluzione delle controversie tra i genitori in merito al viaggio dei figli. il minore all’estero e il rilascio dei documenti personali necessari a tal fine (art. 127° CC);

7. assegnazione dell’uso di beni di proprietà comune (art. 32, comma 2, CC);

8. i crediti pecuniari derivanti dalla comproprietà (Art. 30, par. 3 del CC, art. 31, comma 2 del Codice Civile);

9. divisione (art. 34 CC);

10. adempimento degli obblighi dei proprietari, utenti o residenti di interni autonomi in un edificio in regime condominiale (art. 6 ZUES), per il rimborso delle spese sostenute dal singolo proprietario per la riparazione delle parti comuni dell’immobile (art. 48, comma 7 ZUES), nonché per l’annullamento di una decisione illecita dell’assemblea generale o di un atto illecito del consiglio di amministrazione (direttore) del condominio (art. 40, comma 1 ZUES e art. 43, comma 1 ZUES);

11. il pagamento del valore di una quota di partnership al momento della cessazione della partecipazione in una società a responsabilità limitata (art. 125, comma 3, del Codice delle società commerciali);

12. responsabilità di un dirigente o controllore di una società a responsabilità limitata per i danni causati alla società (art. 142, comma 3, del Codice delle società commerciali e art. 145 del Codice delle società commerciali).

(2) Il tribunale può obbligare le parti a partecipare a una procedura di mediazione, in cui viene presentata una richiesta di risarcimento per:

1. pretesa pecuniaria o non patrimoniale derivante da contratto, transazione unilaterale, illecito, arricchimento ingiusto o conduzione di affari altrui senza autorità;

2. l’esistenza, la cessazione, l’annullamento o la rescissione di un contratto o di una transazione unilaterale o per la conclusione di un contratto definitivo;

3. proprietà e altri diritti reali sulla proprietà o per molestia del possesso;

4. manutenzione;

5. retribuzione o benefici derivanti dal rapporto di lavoro e per la reintegrazione;

6. tutela dei diritti di socio in una società commerciale (articolo 71 del Codice del lavoro) o per l’annullamento di una decisione dell’assemblea generale della società (art. 74 del Codice delle società commerciali), nonché le richieste di risarcimento ai sensi dell’art. 74 del Codice delle società commerciali. Articolo 58, par. 1 della legge sulle società cooperative e l’articolo 25, paragrafo 4, della legge sulle società cooperative. della Legge sugli enti non profit;

7. protezione dei diritti di proprietà intellettuale ai sensi della Legge sul diritto d’autore 7. la Legge sui diritti di proprietà intellettuale e sui diritti connessi, la Legge sui brevetti e sulla registrazione dei modelli di utilità, la Legge sui marchi e le indicazioni geografiche, la Legge sul design industriale, la Legge sul design e le indicazioni geografiche. Legge sulla Topologia dei Circuiti Integrati e Legge sulla Protezione delle Nuove Varietà di Piante e di razze di animali.

(3) Il tribunale stabilisce se la controversia di cui al paragrafo (2) è appropriata per il rinvio a mediazione, tenendo conto di tutte le circostanze che la riguardano, tra cui quando:

1. esiste un rapporto continuativo tra le parti;

2. esistono, o sono esistite, diverse cause collegate tra le parti. tra loro;

3. la causa è caratterizzata da più domande o domande riconvenzionali;

4. i costi del procedimento possono superare in maniera significativa l’interesse materiale nel caso;

5. è nell’interesse delle parti o dell’azienda, del bambino;

6. le circostanze sottostanti che danno origine ai diritti rivendicati e (c) i motivi principali della richiesta di risarcimento sono indiscussi;

7. vi sono altre circostanze che indicano che la controversia è idonea per mediazione.

(4) Nei casi di cui al par. (1) e (2), l’autorità giudiziaria non obbliga le parti a partecipare a procedura di mediazione in cui:

1. la procedura di mediazione è esclusa dalla legge per il tipo di controversia in questione;

2. la prima comunicazione del caso non è stata notificata al convenuto in persona o tramite altra persona nei casi previsti dalla legge, a meno che non venga scoperto successivamente nel corso di il procedimento;

3. il convenuto ammette il reclamo;

4. lo Stato o un ente pubblico è parte del procedimento;

5. il consumatore è parte del procedimento, tranne che nelle azioni per debiti, crediti derivanti da un contratto di credito bancario o da un rapporto giuridico correlato; e da un contratto di assicurazione immobiliare;

6. nel caso, siano state presentate prove convincenti della violenza commessa nei confronti di una parte nella causa dalla controparte, dell’esistenza di un rischio per la vita o la salute del minore o per il suo superiore interesse.”

Sono molto interessanti anche le modifiche apportate alla legge sulla mediazione.

Diciamo subito che hanno suscitato il malcontento dei mediatori bulgari perché la mediazione va ad appannaggio dei soli mediatori dei centri giudiziari presso i tribunali che andranno creati così come i mediatori dei centri giudiziari.

La scelta è dunque simile a quella francese o polacca ove si sono creati dei panel presso i tribunali

Interessante è in particolare l’art. 22 per cui  nei casi di cui di mediazione obbligatoria le parti sono obbligate a partecipare in buona fede ad un procedimento di mediazione con durata complessiva degli incontri con un mediatore da una a tre ore. Il mediatore può anche programmare incontri separati con ciascuna delle parti, nel rispetto dei loro pari diritti di partecipazione alla procedura.

Il giorno e l’ora dell’incontro con un mediatore, di cui le parti sono notificate dal coordinatore del centro giudiziario, sono considerati inizio della procedura di mediazione.

La riunione è rinviata in presenza di particolari imprevisti, di cui la parte ne dà comunicazione al coordinatore. La parte può chiedere solo un rinvio della sessione

(omissis)

In ultimo cito l’art. 23.

Arte. 23. Il mediatore trasmette al giudice la disposizione prevista dal regolamento di cui all’art. 25 informazioni circa l’esito della procedura di mediazione giudiziaria svolta e a partecipazione delle parti in essa nel rispetto del principio di riservatezza di cui all’art. 7.

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