Alla luce dei nuovi dati rumeni appena diffusi si possono aggiornare le statistiche in materia di mediazione
In Italia il numero dei potenziali mediatori (considerando cioè i mediatori di diritto) è 3 volte e mezzo il numero dei mediatori di tutti i 28 paesi dell’Europa (il numero dei mediatori in Spagna non è però noto).
Su una popolazione dei 28 di 502.972.788, se consideriamo i potenziali mediatori italiani (252.000 su 323.818 totali), sussiste un mediatore ogni 1553 persone, se escludiamo invece l’Italia abbiamo un mediatore su 7.003 abitanti; se pensiamo che negli Stati Uniti la densità è di 1 mediatore su 3.139 abitanti dopo 50 anni di mediazione (100.000 mediatori su 313.900.000 abitanti), può venire da chiedersi a quale numero arriveranno i mediatori in Europa se la mediazione dovesse avere da noi la stessa longevità.
Se consideriamo, infatti, tutti i mediatori oggi presenti nell’UE arriviamo, allo stato delle attuali conoscenze, alla astronomica cifra di 323.818 mediatori: in oggi dunque abbiamo già in Europa 3 volte i mediatori di tutti gli Stati Uniti (senza contare il dato spagnolo).
L’Italia da sola con i suoi 252.000 mediatori potenziali ha 2 volte e mezza i mediatori degli Stati Uniti.
Anche se dovessimo dare sempre per buona la stima ante decreto del fare (40.000 mediatori italiani) avremmo da noi quasi la metà dei mediatori degli Stati Uniti con un quinto della loro popolazione. E in totale in Europa avremmo 111.818 mediatori.
Dal momento poi che su 100.000 mediatori americani lavorano professionalmente nel campo solo 5.000 mediatori, quanti saranno quelli che troveranno un impiego professionale in Europa ed in Italia?
Sempre in relazione al parametro della popolazione i paesi più appetibili per mediare sono quattro:
• Repubblica Ceca con un mediatore su 290.780 abitanti.
• Portogallo con un mediatore ogni 138.223 abitanti.
• Regno Unito con un mediatore ogni 116.323 abitanti.
• Danimarca con un mediatore ogni 106.604 abitanti.
I meno appetibili sono:
• Italia con un mediatore ogni 243 abitanti (se ci atteniamo alla stima che veniva operata ante decreto del fare – 40.000 mediatori – arriviamo a 1 mediatore su 1.531 e quindi abbiamo comunque il triste primato).
• Germania con un mediatore ogni 1.626 abitanti
• Romania con un mediatore ogni 2.023 abitanti.
• Slovenia con un mediatore ogni 2.769 abitanti.
Riepilogo nella tabella qui sotto altri dati significativi in materia:
In merito invece all’adozione di una legge sulla mediazione l’Italia si pone cronologicamente in diciottesima posizione nell’ambito UE.
Purtroppo non siamo stati nemmeno i primi ad attuare la direttiva, contrariamente alle affermazioni della politica. Anzi tra i paesi bagnati dal Mediterraneo peggio di noi hanno fatto solo Grecia, Spagna e Cipro.
L’unico primato che deteniamo e di gran lunga è quello del numero dei mediatori.
Posso ovviamente fornire un elenco cronologico dei paesi che hanno avuto per primi una legge sulla mediazione (cito la prima legge nei tempi moderni):
Premesso che il primo paese del Mediterraneo che si sia dotato di un codice di mediazione è l’Albania, segue il Principato di Trento (fine XVIII secolo)…
1) Ungheria (2002),
2) Croazia (2003),
3) Norvegia (01/2004),
4) Austria (5/2004),
5) Slovacchia (6/2004),
6) Bulgaria (12/2004),
7) Belgio (12/2004),
8) Malta (12/2004),
9) Polonia (12/2005),
10) Finlandia (01/2006),
11) Romania (05/2006),
12) Lettonia (12/2006)
13) Slovenia (05/2008),
14) Francia (06/2008),
15) Lituania (07/2008),
16) Portogallo 06/2009),
17) Estonia (11/2009),
18) Italia (03/2010),
19) Grecia (12/10),
20) Scozia (03/2011),
21) Irlanda del Nord, Inghilterra e Galles (04/2011),
22) Irlanda (05/2011),
23) Svezia (06/2001),
24) Repubblica Ceca (01/2012),
25) Lussemburgo (02/2012),
26) Spagna (03/2012),
27) Germania (07/2012),
28) Cipro (2012),
29) Paesi Bassi (11/2012).
Da questo elenco si può ricavare che per almeno 13 paesi l’emanazione della direttiva 52-08 non ha determinato impulso a legiferare se non per rendere la propria legislazione compatibile con i dettami comunitari. Il riferimento dunque per alcuni di essi è da rinvenire nel Libro Verde.
Credo sia interessante notare che la conciliazione ha avuto nella storia un diverso andamento logistico e temporale rispetto alla mediazione.
1) Albania (Conciliazione= mediazione 2000 a.C.)
2) Grecia (1400 a.C.)
3) Magna Grecia (VII secolo a.C.)
4) Roma (III secolo a.C.)
5) Repubbliche Marinare (XI secolo)
6) Inghilterra e Regno delle Due Sicilie (XIII secolo d.C.)
7) Francia (XIV secolo)
8) Polonia e Veneto (XIV secolo)
9) Domini dei Savoia (1380)
10) Pennsylvania (1699)
11) Ginevra (1713)
12) Svezia (1734)
13) Prussia e Pesi Bassi (1745)
14) Norimberga (1773)
15) Austria (1778)
16) Danimarca (1795),
17) Repubblica Cisalpina (1797),
18) Repubblica Ligure (1798-1805),
19) Liguria come annessa alla Francia (1805-1814),
20) Norvegia (1800),
21) Spagna (1812),
22) Domini austriaci (Lombardia e Venezia) (1803-1815),
23) Ungheria e Portogallo -Codici di commercio (1800-1850),
24) Impero ottomano (con riferimento alle relazioni consolari dei sudditi austriaci) (1855),
25) Ducato di Parma – Codice di procedura civile estense (1852),
26) Italia Unita (1865)
In materia di conciliazione dunque non siamo ultimi per colpa nostra, ma semplicemente perché prima non c’eravamo…
Diversi stati attuali UE hanno peraltro antiche radici bonarie.