La conciliazione e la mediazione davanti al Conseil des Prud’hommes


Il tentativo di conciliazione è obbligatorio in Francia nei procedimenti davanti al Conseil des Prud’hommes.

Dobbiamo dire subito che i Francia nel 1790 il Giudice di Pace era considerata una magistratura “minore” nel senso che più che altro si conosceva la conciliazione in materia di lavoro dei Conseil des Prud’hommes[1].

I Conseil des Prud’hommes sono stati istituiti durante il regno di Filippo il Bello nel lontano 1285[2].

Grande impulso a questa giudicatura secolare fu dato però soprattutto da Napoleone che nel 1806 visitò Lione: gli fu detto che dal 1791 un tribunale di conciliazione composto da lavoratori e datori di lavoro aggiustava le differenze tra salariati e padronato[3], recando grandi vantaggi.

Decise così di istituirne uno in ogni città dell’Impero[4] tra cui possiamo ricordare le città del Belgio, ma anche Colonia e Roma: a Parigi ne arriveranno ben quattro specializzati per materia (tessile, chimico, metalli, altre industrie), ma solo nel 1844-1847.

Nel 1868 in Francia c’erano ben 74  Conseil des Prud’hommes.

Il Conseil des prud’hommes era, come oggi, un organo giurisdizionale, ma aveva come scopo primario quello di porre fine, con l’utilizzo appunto della conciliazione, alle piccole controversie che quotidianamente si presentavano, sia tra i padroni e gli operai, ovvero tra i capisquadra e gli operai ordinari o gli apprendisti[5].

In relazione agli accordi i Prud’hommes avevano anche il potere di recarsi nelle aziende per verificarne il rispetto. Ma non avevano il compito di stabilire quella che era la misura dei salari: tuttavia potevano essere chiamati a “moderare” le pretese dei lavoratori o dei datori[6].

I Prud’hommes dovevano avere trent’anni, saper leggere e scrivere e possedere l’elettorato attivo. Se non riuscivano a conciliare le parti il verbale della seduta conteneva una loro proposta per aggiustare la controversia e dava atto del rifiuto delle parti. Un estratto del verbale su domanda delle parti veniva loro consegnato per la produzione in tribunale.

Tra il 1806 ed il 1842 conciliarono 174.487 cause su 184.574[7].

Il Conseil des Prud’hommes, è oggi organo giurisdizionale specializzato per decidere su controversie tra datori di lavoro e lavoratori.

In Francia ce ne sono 270 dislocati sul territorio: la competenza è circoscrizionale e fa riferimento alla sede dell’impresa o a quella ove è addetto il lavoratore[8]. Se il lavoratore non ha una sede fissa di lavoro la competenza attiene al suo luogo di residenza.

Il Conseil des Prud’hommes è composto in maniera paritaria[9] in numero di tre da dipendenti e da datori di lavoro eletti per cinque anni aventi competenza per conciliare e giudicare[10] i conflitti individuali del lavoro.

È diviso in cinque sezioni che coprono tutte le attività economiche[11]: per comprendere a quale sezione si deve rivolgere il lavoratore bisogna avere riguardo alla attività prevalente del datore di lavoro.

Le controversie sottoponibili al Conseil des Prud’hommes devono possedere congiuntamente tre caratteristiche[12]: 1) bisogna che ci sia un contratto di lavoro (ne sono esclusi quindi i tirocinanti o i lavoratori autonomi); 2) ci deve essere un nesso diretto tra controversia e contratto di lavoro (es. dimissioni, licenziamento, mutamento delle condizioni di lavoro, discriminazione nell’assunzione ecc.); 3) la controversia deve essere individuale.

Di recente si  sono aggiunte anche le controversie tra lavoratori[13] e quelle tra lavoratori e sostituti di imposta[14].

Anche la conciliazione[15] che è gratuita[16], interviene quando la controversia attiene ad un contratto di lavoro individuale: il tentativo è obbligatorio a pena di nullità[17], e senza il suo preventivo svolgimento il Tribunale non può giudicare. Se lo facesse o se il tentativo non intervenisse almeno in fase antecedente alla presa in decisione, la sentenza emessa sarebbe nulla.

Peraltro la competenza del Conseil des Prud’hommes è di ordine pubblico e dunque inderogabile[18]: soltanto qualora il rapporto di lavoro sia cessato il lavoratore può rivolgersi agli arbitri.

Le parti che devono partecipare personalmente e possono essere assistite[19], sono convocate dinanzi alla commissione di conciliazione, guidata da due membri del tribunale[20], uno è un datore di lavoro, un altro un dipendente. La concertazione si svolge a porte chiuse.

La conciliazione è tesa, come è ovvio, a  cercare di trovare un accordo, ma al di là di questa missione, la legge conferisce al bureau de conciliation il potere di ordinare misure provvisorie[21] e di assumere quegli incombenti che rendono la causa matura per la decisione (tale fase però non è segreta, ma pubblica)[22].

In caso di accordo, il bureau de conciliation deve redigere una relazione in cui menziona il contenuto[23]:  il verbale è atto giudiziario esecutivo tra le parti[24]. Non è possibile interporre appello.

Se l’attore non partecipa l’istanza viene caducata[25] anche se può essere riproposta un’altra volta; se non partecipa invece il convenuto il procedimento continua come contenzioso[26].

Se la conciliazione non riesce o riesce parzialmente il bureau de conciliation invia la controversia al bureau de jugement[27]: se le parti sono d’accordo e il calendario delle udienze lo consente, la comparizione è immediata, diversamente le parti vengono riconvocate dalla cancelleria.

Le parti devono partecipare personalmente all’udienza e possono farsi assistere da un legale, da un collega di lavoro o da un rappresentante sindacale (le predette persone possono anche rappresentarli in caso di grave impedimento).

Davanti al bureau de jugement si tenta una nuova conciliazione[28].

In difetto di accordo l’istruttoria viene completata se considerata insufficiente e successivamente il Presidente fissa la data per la decisione che, a maggioranza dei voti, può intervenire immediatamente  (se la questione è di semplice risoluzione) o può essere differita.

Contro la decisione può ricorrersi alla Corte d’appello sezione sociale entro un mese[29], se l’importo è superiore ai 4.000 €[30]. L’appello sospende l’esecuzione della sentenza.

Contro la decisione della Corte d’Appello è ammesso in ultimo ricorso per Cassazione entro due mesi dalla notifica per i soli motivi di legittimità.

Dal 2012 è possibile che in materia di lavoro sia esperita anche la mediazione convenzionale, pure nel caso in cui la controversia sia transfrontaliera[31].

In tal caso l’omologazione è effettuata dal bureau de conciliation[32] alle condizioni previste dal Codice di procedura civile (Capitolo V Titolo I e III).


[1] Degli uomini prudenti.

[2] A. MACDONALD, Handybook of the law relative to Masters, Workmen, Servants, and Apprentices, in all trades and occupations, William Mackenzie, London, 1868, p. 7.

[3] A. MACDONALD, Handybook of the law relative to Masters, cit., p. 8.

[4] Con decreto dell’11 giugno 1809 e con decreto del 3 agosto 1810.

[5] Così per una legge del 1806.

[6] A. MACDONALD, Handybook of the law relative to Masters, cit., p. 12-13.

[7] A. MACDONALD, Handybook of the law relative to Masters, cit., p. 18. In Inghilterra si occupavano delle questioni di lavoro tra padroni e servi direttamente e dal medioevo i giudici di pace: i loro poteri derivavano in materia dagli Irenarchi romani che appunto mantenevano la pubblica pace nel territorio denominato Irenarchia.

[8] Il lavoratore può scegliere tra i due fori.

[9] Codice del lavoro – Articolo L1421-1

[10] La sentenza è inappellabile quando l’ammontare del litigio è inferiore o uguale a 22.000 franchi (Décret n°98-1174 du 21 décembre 1998).

[11] la section de l’encadrement; la section de l’industrie; la section du commerce et des services commerciaux ;

la section de l’agriculture et la section des activités diverses.

[12] Cfr. Codice del lavoro – Articoli da L1411-1 a L1411-3.

[13] Cfr. Codice del lavoro – Articolo L1411-3

[14] Codice del lavoro – Articolo L1411-6

[15] Codice del lavoro – Articolo L1411-1.

[16] Codice del lavoro – Articolo L1423-15

[17] Codice del lavoro – Articolo R1454-10.

[18] Codice del lavoro – Articolo L1411-4.

[19] Code del lavoro – Article R1453-1.

[20] Un rappresentante dei datori di lavoro ed un rappresentante dei dipendenti. Codice del lavoro – Articolo L1423-13.

[21] E non vincolanti per il Tribunale (Codice del lavoro –  Articolo R1454-16). ll Collegio di conciliazione può ordinare il rilascio di certificati, di buste paga che il datore è tenuto a consegnare (sotto pena di una multa, in alcuni casi). Può anche ordinare la corresponsione di somme in merito a salari, ferie, preavviso, compensi nel caso di malattia od infortunio).

[22] Codice del lavoro – Articolo R1454-14

[23] Codice del lavoro – Articolo R1454-10.

[24] Codice del lavoro – Articolo R1454-11.

[25] Codice del lavoro – Articolo R1454-12.

[26] Codice del lavoro – Articolo R1454-13 e Articolo R1454-17

[27] Che è formato da quattro membri. Codice del lavoro – Articolo R1454-17

[28] Codice del lavoro – Articolo R1454-22

[29] Codice del lavoro – Articolo R1461-1

[30] Codice del lavoro – Articolo R1461-2 e Articolo R1461-3.

[31] Codice del lavoro – Articolo R1471-1.

[32] Codice del lavoro – Articolo R1471-2.

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