L’11 febbraio 2015 è stato pubblicato un interessante sondaggio sulla mediazione francese nel 2014[1].
Ci consegna un mediatore/una mediatrice certificato/a che ha un’età tra i 45 ed i 65 anni, proviene dal mondo della consulenza e lavora individualmente.
Sono stati intervistati i membri della CPMN ossia della Chambre professionelle de la Mediation et de la Negociation.
La CPMN è stata la prima associazione sindacale di mediatori professionali che è nata nel 2001 e che conta 165 mediatori membri nel 2015[2].
Si tratta di professionisti che hanno conseguito un certificato[3] presso L’Ècole professionnelle de la médiation et de la négociation (EPMN) o hanno partecipato ad un master di mediazione[4] e che osservano un particolare codice deontologico, il Code d’éthique et de déontologie des médiateurs (Codeome)[5].
Per il 49,6% sono donne, per il 54,4% uomini.
Provengono per professione d’origine dal mondo giuridico (26%), da quello della consulenza (47%); sono operatori psicologici (15 %) ed esperti (12%).
Svolgono la professione individualmente (il 67%), sono dipendenti (17%), associati (9%) e per il resto pensionati.
Hanno un’età tra i 45 ed i 65 anni (74,48%), tra i 25 e i 45 anni (22,6%) e hanno più di 65 anni per il 3,46%.
Il mio nome è Carlo Alberto Calcagno
Sono counselor in formazione
Sono consigliere per la Regione Liguria di Aimef
Mediatore familiare socio Aimef di II livello dal 21 febbraio 2017 certificato secondo al norma UNI 111644:2016 in data 23/10/20 con n. di registro 0119-MF
Sono membro di CIM-ICM
Ex referente della sede di Genova della Camera di Mediazione Nazionale - 645 Srl
Avvocato e mediatore dell'Organismo del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Genova e della Camera di Mediazione Nazionale.
Mediatore familiare della scuola genovese di mediazione e counselling sistemico-Il Metalogo
Formatore pratico e teorico ex d.m. 180/10 per diversi enti di formazione
Sono stato docente a contratto della Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università di Genova con riferimento alla mediazione e alla negoziazione assistita
Sono stato coach degli studenti dell'università di Pavia per la CIM 2015-2016 2016-2017
Sono stato consigliere di AssoConciliatori dal maggio 2014
Ex Presidente della Sottosezione di Arenzano della Cour Européenne d'Arbitrage per l'arbitrato e Presidente della stessa Corte della Sezione Mediazione Liguria.
Mi occupo di ADR dal 2005.
Ho all'attivo diverse pubblicazioni in materia tra cui ricordo:
-Breve storia della risoluzione del conflitto. I sistemi di composizione dall'origine al XXI secolo, in Itinerari di ADR – Alternative Dispute Resolution di Marco Marinaro, ARACNE editrice S.r.l., 2014.
- Brevi cenni sui sistemi alternativi di composizione dei conflitti: l'arbitrato e la conciliazione, in Nuova Giurisprudenza Ligure, Anno XVI n. 2, Maggio Agosto 2014, De Ferrari, p. 57 e ss
-Il legale e la mediazione. I doveri e la pratica dell'avvocato mediatore e dell'accompagnatore alla procedura, Aracne Editrice, aprile 2014.
-La mediazione in Francia ed in Liguria, Napoleone e gli avvocati, in Rassegna Forense Rivista Trimestrale del Consiglio Nazionale Forense, Parte Terza-Storia dell'Avvocatura, vol. 2 Anno XLVI Aprile-Giugno 2013
- Manuale della Mediazione per il Geometra, UTET Scienze Tecniche, Torino, 2011
- La mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, Filodiritto Editore, 2011.
- Il D.Lgs. 28 del 4 marzo 2010: ambito e applicazione, in Consulente immobiliare n. 893, Supplemento Mediazione delegata alla prova, Il Sole24ore, 2011
-La mediazione in Francia ed in Liguria, Napoleone e li avvocati, in Nuova giurisprudenza Ligure n. 2 anno XIV, Maggio Agosto 2012, De Ferrari, p. 54 e ss.
Tecniche di mediazione Le esperienze internazionali, Vol. 2, Gruppo24ore, p. 93 e ss.
Ho deciso di iniziare questo blog perché ritengo che anche nella materia della mediazione sia davvero importante confrontarsi con realtà estere.
Tutti i contributi sono benvenuti. E pure i commenti che i lettori si sentono di poter postare.
L'idea che sto portando avanti è quella di mettere a disposizione su questo blog tutta la legislazione e le notizie sugli ADR dei 196 paesi riconosciuti dall'ONU.
L'impresa è ardua. Sono benvenuti anche contributi finanziari da parte di fondazioni ed Istituzioni per la realizzazione di questo progetto che è in piedi dal 2011.
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Pubblicato
4 pensieri riguardo “Il mediatore professionale in Francia nel 2014”
Trattasi di professionisti che hanno conseguito un esame, hanno partecipato ad un master di formazione e osservano un codice deontologico “ad hoc”! Noi? Nulla!! Il Paese di Pulcinella dove il disimpegno ed il lamento come luogo comune hanno, purtroppo, la prevalenza! Vi ricordate la reazione dell’avvocatura alle 55 ore per diventare mediatori? Adesso? Siamo tutti mediatori! Del resto con soli 5 anni di iscrizione all’Albo possiamo cimentarci come arbitri, nell’arbitrato!! E la redazione di un lodo è stata mai provata se non sulla pelle degli sfortunati contendenti?! E’ davvero disarmante verificare come i cugini francesi “organizzino” al meglio la formazione di coloro che costituiscono la classe dirigente!!
I Francesi nel 1789 avevano stabilito che i giudici dovessero fare il loro tirocinio presso i bureau de pax, antenati dei nostri organismi di conciliazione… Siamo in presenza di un altro popolo, o meglio di un popolo che non ha sofferto più di tanto le invasioni barbariche dato che ha mantenuto nel proprio DNA la latinità che già imponeva il tirocinio nel corso degli onori. Noi ci siamo scordati di tutto questo: diciamo di essere gli eredi di Cicerone, ma non sappiamo che cosa facessero gli avvocati di quel tempo, non sappiamo che conciliavano gratuitamente dalle 6 del mattino alle 6 di sera… Crediamo di avere la scienza infusa… beati noi sino a quando non dovremo fare una negoziazione o una mediazione transfrontaliera… Lì ci misureremo.
Purtroppo abbiamo perso la consapevolezza delle nostre origini. Ritengo che la responsabilità di tutto ciò sia dovuta ad una costante diminuzione delle richieste nella formazione scolastica degli alunni dalle scuole elementari fino all’Università.
Si esige poco! Tutto deve essere facile! I nostri ragazzi non sono abituati a sfidare a conquistare, per la soddisfazione di imparare. Vediamo la differenza tra un giovane italiano e un giovane indiano all’Università! L’unico concetto che passa o comunque che passava, visto il mercato boccheggiante del lavoro, iniziare a prendere uno stipendio per soddisfare i bisogni ancestrali di questo mondo che induce a consumare molto più del necessario! Occorre meno fare e più pensiero, in una parola più cultura!
Trattasi di professionisti che hanno conseguito un esame, hanno partecipato ad un master di formazione e osservano un codice deontologico “ad hoc”! Noi? Nulla!! Il Paese di Pulcinella dove il disimpegno ed il lamento come luogo comune hanno, purtroppo, la prevalenza! Vi ricordate la reazione dell’avvocatura alle 55 ore per diventare mediatori? Adesso? Siamo tutti mediatori! Del resto con soli 5 anni di iscrizione all’Albo possiamo cimentarci come arbitri, nell’arbitrato!! E la redazione di un lodo è stata mai provata se non sulla pelle degli sfortunati contendenti?! E’ davvero disarmante verificare come i cugini francesi “organizzino” al meglio la formazione di coloro che costituiscono la classe dirigente!!
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I Francesi nel 1789 avevano stabilito che i giudici dovessero fare il loro tirocinio presso i bureau de pax, antenati dei nostri organismi di conciliazione… Siamo in presenza di un altro popolo, o meglio di un popolo che non ha sofferto più di tanto le invasioni barbariche dato che ha mantenuto nel proprio DNA la latinità che già imponeva il tirocinio nel corso degli onori. Noi ci siamo scordati di tutto questo: diciamo di essere gli eredi di Cicerone, ma non sappiamo che cosa facessero gli avvocati di quel tempo, non sappiamo che conciliavano gratuitamente dalle 6 del mattino alle 6 di sera… Crediamo di avere la scienza infusa… beati noi sino a quando non dovremo fare una negoziazione o una mediazione transfrontaliera… Lì ci misureremo.
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Purtroppo abbiamo perso la consapevolezza delle nostre origini. Ritengo che la responsabilità di tutto ciò sia dovuta ad una costante diminuzione delle richieste nella formazione scolastica degli alunni dalle scuole elementari fino all’Università.
Si esige poco! Tutto deve essere facile! I nostri ragazzi non sono abituati a sfidare a conquistare, per la soddisfazione di imparare. Vediamo la differenza tra un giovane italiano e un giovane indiano all’Università! L’unico concetto che passa o comunque che passava, visto il mercato boccheggiante del lavoro, iniziare a prendere uno stipendio per soddisfare i bisogni ancestrali di questo mondo che induce a consumare molto più del necessario! Occorre meno fare e più pensiero, in una parola più cultura!
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Purtroppo caro Massimo non la pensano tutti come noi; ed al proposito non riesco a dire che il mondo è bello perché è vario.
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