L’arbitrato ha avuto in Francia una grande popolarità a partire dal XVII secolo.
Nel 1673 con l’Ordonnance sur le commerce[1] Luigi XIV istituì l’arbitrato obbligatorio in materia di società: le sentenze degli arbitri erano però sempre appellabili[2].
Sottolineiamo tuttavia che l’idea non era originalissima: già il libro XVII delle Pandette di Giustiniano (titolo II pro socio art. 2 c. 8) prevedeva che le quote sociali potessero essere determinate da un arbitro.
Ma a parte ciò la norma luigina costituì ispirazione per il Codice commerciale francese del 1807 che venne preso a modello in tutta Europa, e dunque si ritiene di richiamare qui i precetti più rilevanti.
Il titre IV Des sociétés all’art. 9 stabiliva che in ogni contratto di società fosse contenuta la clausola di sottomissione agli arbitri di tutte le controversie intervenute tra gli associati; e che anche se la clausola fosse stata omessa ciascun associato avrebbe potuto nominare il proprio arbitro, unitamente agli altri; altrimenti l’arbitro sarebbe stato nominato dal giudice per coloro che avessero rifiutato[3].
Si prevedeva poi per il caso di morte o di lunga assenza di uno degli arbitri che gli associati ne nominassero un altro e che in caso di rifiuto vi provvedesse il giudice[4].
Se gli arbitri fossero stati divisi nei pareri potevano nominare altri arbitri senza dover ottenere il consenso delle parti; e se essi non si accordavano ne venivano nominati altri dal giudice[5].
Le sentenze arbitrali rese tra associati, per negozio, mercanzia, o banco, dovevano essere omologate nella Giurisdizione consolare se ve ne fosse; altrimenti nei Seggi Ordinari dei Giudici Regi, o da quelli dei Signori[6].
Dobbiamo dire che ancora oggi in materia di arbitrato la Francia è considerata all’avanguardia nel mondo.
Dal 1919 Parigi è sede della Camera di Commercio Internazionale (ICC)[7] il cui regolamento sull’arbitrato[8] rappresenta lo strumento più comunemente adottato in sede internazionale per la risoluzione delle controversie in tema di affari.
La Francia viene poi spesso utilizzata come sede per l’arbitrato internazionale: in punto di scelta è davanti agli Stati Uniti e alla Svizzera[9].
Le norme francesi del 2011 sull’arbitrato interno ed internazionale[10] – che peraltro hanno codificato i principi giurisprudenziali – sono considerate dei modelli[11] anche per gli altri stati: del resto ciò era già accaduto, come abbiamo detto, anche in età napoleonica.
Elemento importante per differenziare l’arbitrato interno da quello internazionale sono gli “interessi economici”.
In altre parole, se la questione economica investe più paesi, l’arbitrato ha carattere internazionale anche se tutte le parti sono cittadini francesi[12].
Per l’arbitrato interno la convenzione arbitrale prende la forma del compromesso o della clausola arbitrale[13], ma ciò può non accadere a livello internazionale ove si possono utilizzare altri strumenti[14] e dunque il legislatore non ha dato definizione sugli strumenti né sulle forme[15], potendo dunque proposta ed accettazione non essere scritte[16].
La convenzione arbitrale è indipendente dal contratto a cui si riferisce e non è affetta dall’inefficacia di quest’ultimo[17].
L’arbitro ha priorità per decidere della propria competenza qualora essa sia contestata[18] e il giudice nazionale si deve dichiarare incompetente e deve lasciare campo all’arbitro nel decidere della sua competenza quando una controversia ad un primo sguardo rientra sotto l’egida di una convenzione di arbitrato[19] o è sottoposta ad una procedura arbitrale pendente[20].
Il tribunale arbitrale può fruire dell’ausilio di un giudice di sostegno (juge d’appui).
Per l’arbitrato internazionale l’art. 1505 prevede che sia il presidente del Tribunal de grande instance di Parigi[21].
Interessante appare la possibilità che possa adire lo juge d’appui una parte che fosse esposta ad un rischio di diniego di giustizia e ciò anche se l’arbitrato non abbia connessione con la Francia; ciò può accadere ad esempio se una parte rifiuti di nominare un arbitro e l’altra non possa adire un giudice nel suo paese di provenienza od in quello della controparte.
I doveri degli arbitri sono stabiliti dagli articoli 1456-1458 C.p.c. per l’arbitrato interno e per l’arbitrato internazionale.
Il tribunale arbitrale è costituito quando l’arbitro o gli arbitri accetta/ano la sua/la loro missione[22].
Prima di accettare la sua missione, l’arbitro deve rivelare ogni circostanza[23] che potrebbe mettere in discussione la sua indipendenza o la sua imparzialità; l’obbligo permane dopo la nomina[24] nel senso che va sempre conservato il diritto delle parti alla ricusazione (diritto che però deve essere esperito entro un mese dalla scoperta del motivo di ricusazione[25] a meno che non sia esercitato all’unanimità[26]).
Le parti[27] e gli arbitri devono agire rapidamente e con correttezza nel procedimento, nell’arbitrato interno la procedura deve osservare anche la riservatezza che invece in quello internazionale va espressamente pattuita[28].
Spetta all’arbitro di continuare la sua missione fino alla fine della stessa a meno che non sussista un legittimo impedimento o una causa di astensione o di dimissioni[29].
In caso di controversia sulla realtà della motivazione addotta, la difficoltà è risolta dalla persona responsabile della conduzione dell’arbitrato o, in mancanza, dal giudice di supporto entro il mese successivo all’impedimento o all’astensione o alle dimissioni[30].
La convenzione di arbitrato può fissare le regole di procedura da seguire riferendosi ad un regolamento arbitrale o al Codice di rito; in mancanza di indicazioni il tribunale arbitrale rimane dunque libero di applicare alla procedura l’uno o l’altro[31].
Qualunque sia la scelta operata il tribunale deve però rispettare l’eguaglianza tra le parti ed il principio del contraddittorio[32].
Il tribunale arbitrale può procedere ad atti d’istruzione e all’esame di testimoni.
Può anche ingiungere ad una parte di produrre elementi di prova, se necessario a pena di astreinte[33].
Può prescrivere, ed eventualmente condizionare ad astreinte, ogni misura cautelare o provvisoria che ritenga opportuna, ad esclusione dei sequestri e delle altre misure conservative, per cui è competente il giudice ordinario[34].
Su invito del tribunale arbitrale il Tribunal de grande instance ha il potere di ordinare ad un terzo (residente in Francia) di produrre ogni elemento di prova la cui comunicazione sarebbe necessaria a decidere della controversia[35].
Il tribunale decide della controversia in conformità con le regole di diritto che le parti hanno scelto o, in mancanza, in conformità con quelle che ritiene appropriate (deve in ogni caso tener conto degli usi di commercio)[36], ovvero se le parti lo richiedono da amichevole compositore, ovvero ex aequo et bono[37].
Il lodo è segreto[38], ha autorità di cosa giudicata[39], può essere provvisoriamente esecutivo[40].
Il tribunale arbitrale può interpretare, correggere omissioni e errori materiali e completare il lodo[41].
Per l’arbitrato interno vige il principio che il lodo è deliberato a maggioranza e deve comunque risultare il dissenso della minoranza[42].
In quello internazionale, a meno che la convenzione non disponga diversamente, vale lo stesso criterio della maggioranza; tuttavia in difetto firma solo il presidente, ma dal lodo deve risultare il rifiuto degli altri arbitri di sottoscriverlo[43].
Le parti hanno la possibilità di determinare le modalità di notifica rispettivamente del lodo pronunciato in Francia[44], del lodo pronunciato in Francia munito di exequatur e della decisione che decide di una domanda di riconoscimento o exequatur di un lodo pronunciato all’estero[45].
Vi sono oggi maggiori facilitazioni per il riconoscimento e l’esecuzione in Francia di un lodo redatto in lingua straniera, visto che per richiederlo non è necessaria, almeno inizialmente, la traduzione giurata[46].
Contro il lodo è possibile proporre ricorso per nullità alla Corte d’Appello del circondario in cui è stato emesso, entro un mese dalla notifica[47].
Le parti di un arbitrato la cui sede è in Francia possono tuttavia rinunciare espressamente e con convenzione speciale all’impugnazione del lodo per nullità[48].
Ma comunque possono impugnare per nullità l’ordinanza di exequatur per uno dei seguenti motivi[49]: 1° il tribunale si è dichiarato a torto competente o incompetente; 2° il tribunale arbitrale è stato irregolarmente costituito 3° il tribunale arbitrale ha statuito senza rispettare la missione ricevuta; 4° il principio del contraddittorio non è stato rispettato; 5° il riconoscimento o l’esecuzione della sentenza è contrario all’ordine pubblico[50].
Il ricorso per nullità o l’impugnazione del decreto non hanno effetto sospensivo, e il lodo o il provvedimento che accorda l’exequatur sono immediatamente esecutivi[51].
Tuttavia una parte può sollecitare la sospensione di tale esecuzione al primo presidente[52] che decide come in un procedimento d’urgenza, o al giudice istruttore appena adito, i quali possono fermare o organizzare l’esecuzione del lodo se questa esecuzione sia in grado di danneggiare gravemente i diritti di una delle parti[53].
[2] H. L. DE PRÉZEL, voce ARBITRATO, in Dizionario del cittadino, o sia ristretto storico, teorico e pratico del commercio, Volume 1, traduzione italiana, Remondini di Venezia Editore, Bassano, 1781, p. 39.
[3] <<ART. 9. Toute société contiendra la clause de ses soumettre aux arbitres pour les contestations qui surviendront entre les associés ; et encore que la clause fût omise, un des associés en pourra nommer, ce que les autres seront tenus de faire ; sinon en sera nommé par le Juge pour ceux qui en feront refus>>.
[4] Art. 10. <<Voulons qu’en cas de décès ou de longue absence d’un des arbitres, les associés en nomment d’autres; sinon il sera pourvu par le juge pour les refusants.>>
[5] ART. 11. <<En cas que les arbitres soient partagés en opinion, ils pourront convenir de surarbitre sans le consentement des parties ; et s’ils n’en conviennent, il sera nommé par le Juge>>. Cfr. H. L. DE PRÉZEL, voce ARBITRATO, in Dizionario del cittadino, o sia ristretto storico, teorico e pratico del commercio, op. cit., p. 39.
[6] ART. 13. <<Les sentences arbitrales entre associés pour leur négoce, marchandises ou banque seront homologuées par la juridiction consulaire, s’il y en a ; sinon ès sièges ordinaires de nos Juges ou de ceux des seigneurs.>> Cotale omologazione era tanto più necessaria, in quanto l’ipoteca sui beni immobili del debitore condannato, non poteva computarsi se non dal giorno della sentenza omologata. H. L. DE PRÉZEL, voce ARBITRATO, in Dizionario del cittadino, o sia ristretto storico, teorico e pratico del commercio, Volume 1, traduzione italiana, Remondini di Venezia Editore, Bassano, 1781, p. 39.
[7] Oltre alla ICC, diverse altre istituzioni arbitrali di fama internazionale si trovano in Francia, come il Centre français de l’arbitrage (CFA), l’Association Française d’Arbitrage (AFA) e l’Institut d’arbitrage international (IAI). Le Università francesi effettuano molti corsi in materia di arbitrato internazionale; ciò fa sì che nel Paese vi siano molti giudici ed avvocati che sono esperti di arbitrato. C. AYELA – D. KHAYAT, Panorama di Mediazione e Arbitrato in Francia. Strategie client ADR in Europa, edizione 2011. Thomson Reuters / Aspatore, gennaio 2011.
[9] C. AYELA – D. KHAYAT, Panorama di Mediazione e Arbitrato in Francia op. cit.; A. ALTMAN, France: Current State of Arbitration and Mediation, in http://businessconflictmanagement.com/blog/2012/06/france-current-state-of-arbitration-and-mediation/
[10] Décret n° 2011-48 du 13 janvier 2011 portant réforme de l’arbitrage. Modifica il Codice di rito.
[11] Ci riferiamo in particolar modo al decreto n°2011-48 del 13 gennaio 2011, entrato in vigore il 1° maggio 2011, che ha riformato il diritto dell’arbitrato interno e internazionale in Francia. Ma anche alla precedente riforma effettuata coi seppure più stringati decreti del 14 maggio 1980 per l’arbitrato interno (artt. 1442-1491 previgenti del Codice di Procedura Civile francese (c.p.c.)) e del 12 maggio 1981 per l’arbitrato internazionale (artt. 1492-1506 previgenti c.p.c.) che aveva novellato e organizzato l’istituto in modo progressista e favorevole all’arbitrato. Cfr. A. COMBE, La riforma del diritto dell’arbitrato internazionale in Francia, in http://bensaude-paris.com/app/download/5779407918/Riforma+del+diritto+dell’arbitrato+internazionale+in+Francia.pdf di cui questo scritto costituisce in parte sunto.
[12] Cfr. Est international l’arbitrage qui met en cause des intérêts du commerce international. art. 1506 C.p.c. (È arbitrato internazionale, quello che coinvolge gli interessi del commercio internazionale).
[13] La convention d’arbitrage prend la forme d’une clause compromissoire ou d’un compromis.
La clause compromissoire est la convention par laquelle les parties à un ou plusieurs contrats s’engagent à soumettre à l’arbitrage les litiges qui pourraient naître relativement à ce ou à ces contrats.
Le compromis est la convention par laquelle les parties à un litige né soumettent celui-ci à l’arbitrage. Art. 1442 (La convenzione arbitrale prende le forme di una clausola arbitrale o di un compromesso. La clausola arbitrale è la convenzione con cui le parti di più rapporti contrattuali si impegnano a sottomettere all’arbitrato i litigi che potranno nascere relativamente a quella o ai rapporti contrattuali. Il compromesso è la convenzione con cui le parti di un litigio lo sottomettono ad arbitrato).
[14] Per gli investimenti si usa spesso la legge o il trattato.
[15] Al contrario per l’arbitrato interno. A peine de nullité, la convention d’arbitrage est écrite. Elle peut résulter d’un échange d’écrits ou d’un document auquel il est fait référence dans la convention principale. Art. 1443 c.p.c. (A pena di nullità, la convenzione d’arbitrato è scritta. Essa può risultare da uno scambio di scritti o da un documento al quale è fatto riferimento nella convenzione principale).
[16] La convention d’arbitrage n’est soumise à aucune condition de forme. Art. 1507 C.p.c.
[17] La convention d’arbitrage est indépendante du contrat auquel elle se rapporte. Elle n’est pas affectée par l’inefficacité de celui-ci. Art. 1447, comma 1 c.p.c. (La convenzione arbitrale è indipendente dal contratto al quale si riferisce. Essa non è affetta dall’inefficacia di questo contratto).
[18] Le tribunal arbitral est seul compétent pour statuer sur les contestations relatives à son pouvoir juridictionnel. Art. 1465 c.p.c. (Il tribunale arbitrale è l’unica giurisdizione competente per decidere delle contestazioni relative al suo potere giurisdizionale).
[19] A meno che la convenzione di arbitrato non sia palesemente nulla.
[20] Lorsqu’un litige relevant d’une convention d’arbitrage est porté devant une juridiction de l’Etat, celle-ci se déclare incompétente sauf si le tribunal arbitral n’est pas encore saisi et si la convention d’arbitrage est manifestement nulle ou manifestement inapplicable.
La juridiction de l’Etat ne peut relever d’office son incompétence.
Toute stipulation contraire au présent article est réputée non écrite. Art. 1448 C.p.c. (Quando una controversia che rientra nell’ambito di applicazione di una convenzione arbitrale è portata davanti ad una giurisdizione dello Stato, essa si dichiara incompetente, salvo che il tribunale arbitrale non sia ancora stato adito e che la convenzione arbitrale sia manifestamente nulla o manifestamente inapplicabile. La giurisdizione non può rilevare d’ufficio la sua incompetenza. Ogni stipulazione contraria a questo articolo è da considerarsi come non apposta).
[21] En matière d’arbitrage international, le juge d’appui de la procédure arbitrale est, sauf clause contraire, le président du tribunal de grande instance de Paris lorsque :
1° L’arbitrage se déroule en France ou
2° Les parties sont convenues de soumettre l’arbitrage à la loi de procédure française ou
3° Les parties ont expressément donné compétence aux juridictions étatiques françaises pour connaître des différends relatifs à la procédure arbitrale ou
4° L’une des parties est exposée à un risque de déni de justice.
[22] Le tribunal arbitral est constitué lorsque le ou les arbitres ont accepté la mission qui leur est confiée. A cette date, il est saisi du litige. Art. 1456 c. 1 C.p.c.
[23] Si tratta di circostanze che la giurisprudenza dovrà delineare.
[24] Il appartient à l’arbitre, avant d’accepter sa mission, de révéler toute circonstance susceptible d’affecter son indépendance ou son impartialité. Il lui est également fait obligation de révéler sans délai toute circonstance de même nature qui pourrait naître après l’acceptation de sa mission. Art. 1456 c. 2 C.p.c.
[25] En cas de différend sur le maintien de l’arbitre, la difficulté est réglée par la personne chargée d’organiser l’arbitrage ou, à défaut, tranchée par le juge d’appui, saisi dans le mois qui suit la révélation ou la découverte du fait litigieux. Art. 1456 c. 3 C.p.c.
[26] L’arbitre ne peut être révoqué que du consentement unanime des parties. A défaut d’unanimité, il est procédé conformément aux dispositions du dernier alinéa de l’article 1456. Art. 1458 C.p.c.
[27] La lealtà impone a che si considerino rinunciate le eccezioni procedurali se non siano eccepite tempestivamente senza un legittimo motivo. Art. 1466: La partie qui, en connaissance de cause et sans motif légitime, s’abstient d’invoquer en temps utile une irrégularité devant le tribunal arbitral est réputée avoir renoncé à s’en prévaloir.
[28] Les parties et les arbitres agissent avec célérité et loyauté dans la conduite de la procédure.
Sous réserve des obligations légales et à moins que les parties n’en disposent autrement, la procédure arbitrale est soumise au principe de confidentialité. Art. 1464 c. 3 e 4 C.p.c.
[29] Il appartient à l’arbitre de poursuivre sa mission jusqu’au terme de celle-ci à moins qu’il justifie d’un empêchement ou d’une cause légitime d’abstention ou de démission. Art. 1457 c. 1 C.p.c.
[30] En cas de différend sur la réalité du motif invoqué, la difficulté est réglée par la personne chargée d’organiser l’arbitrage ou, à défaut, tranchée par le juge d’appui saisi dans le mois qui suit l’empêchement, l’abstention ou la démission. Art. 1457 c. 2 C.p.c.
[31] La convention d’arbitrage peut, directement ou par référence à un règlement d’arbitrage ou à des règles de procédure, régler la procédure à suivre dans l’instance arbitrale.
Dans le silence de la convention d’arbitrage, le tribunal arbitral règle la procédure autant qu’il est besoin, soit directement, soit par référence à un règlement d’arbitrage ou à des règles de procédure. Art. 1509 C.p.c.
[32] Quelle que soit la procédure choisie, le tribunal arbitral garantit l’égalité des parties et respecte le principe de la contradiction. Art. 1510 C.p.c.
[33] Le tribunal arbitral procède aux actes d’instruction nécessaires à moins que les parties ne l’autorisent à commettre l’un de ses membres.
Le tribunal arbitral peut entendre toute personne. Cette audition a lieu sans prestation de serment.
Si une partie détient un élément de preuve, le tribunal arbitral peut lui enjoindre de le produire selon les modalités qu’il détermine et au besoin à peine d’astreinte. Art. 1467 c.p.c.
[34] Le tribunal arbitral peut ordonner aux parties, dans les conditions qu’il détermine et au besoin à peine d’astreinte, toute mesure conservatoire ou provisoire qu’il juge opportune. Toutefois, la juridiction de l’Etat est seule compétente pour ordonner des saisies conservatoires et sûretés judiciaires.
Le tribunal arbitral peut modifier ou compléter la mesure provisoire ou conservatoire qu’il a ordonnée. Art. 1468 C.p.c.
[35] Si une partie à l’instance arbitrale entend faire état d’un acte authentique ou sous seing privé auquel elle n’a pas été partie ou d’une pièce détenue par un tiers, elle peut, sur invitation du tribunal arbitral, faire assigner ce tiers devant le président du tribunal de grande instance aux fins d’obtenir la délivrance d’une expédition ou la production de l’acte ou de la pièce. Art. 1469 c. 1 C.p.c.
[36] Le tribunal arbitral tranche le litige conformément aux règles de droit que les parties ont choisies ou, à défaut, conformément à celles qu’il estime appropriées.
Il tient compte, dans tous les cas, des usages du commerce. Art. 1511 C.p.c.
[37] Le tribunal arbitral statue en amiable composition si les parties lui ont confié cette mission. Art. 1512 C.p.c.
[38] Les délibérations du tribunal arbitral sont secrètes. Art. 1479 C.p.c.
[39] La sentence arbitrale a, dès qu’elle est rendue, l’autorité de la chose jugée relativement à la contestation qu’elle tranche. Art. 1484 c. 1 C.p.c.
[40] Elle peut être assortie de l’exécution provisoire. Art. 1484 c. 2 C.p.c.
[41] Toutefois, à la demande d’une partie, le tribunal arbitral peut interpréter la sentence, réparer les erreurs et omissions matérielles qui l’affectent ou la compléter lorsqu’il a omis de statuer sur un chef de demande. Il statue après avoir entendu les parties ou celles-ci appelées. Art. 1585 c. 1 C.p.c.
[42] La sentence arbitrale est rendue à la majorité des voix.
Elle est signée par tous les arbitres.
Si une minorité d’entre eux refuse de la signer, la sentence en fait mention et celle-ci produit le même effet que si elle avait été signée par tous les arbitres. Art. 1480 C.p.c.
[43] Dans le silence de la convention d’arbitrage, la sentence est rendue à la majorité des voix. Elle est signée par tous les arbitres.
Toutefois, si une minorité d’entre eux refuse de la signer, les autres en font mention dans la sentence.
A défaut de majorité, le président du tribunal arbitral statue seul. En cas de refus de signature des autres arbitres, le président en fait mention dans la sentence qu’il signe alors seul.
La sentence rendue dans les conditions prévues à l’un ou l’autre des deux alinéas précédents produit les mêmes effets que si elle avait été signée par tous les arbitres ou rendue à la majorité des voix. Art. 1513 C.p.c.
[44] Addirittura per notificare quello internazionale non è necessario utilizzare l’ufficiale giudiziario. Art. 1519 c. 3.
[45] Cfr. gli articoli 1519 c. 3, 1522 c. 3 e 1525 c. 3 C.p.c.
[46] L’existence d’une sentence arbitrale est établie par la production de l’original accompagné de la convention d’arbitrage ou des copies de ces documents réunissant les conditions requises pour leur authenticité. Art. 1515 c. 1 C.p.c.
[47] Le recours en annulation est porté devant la cour d’appel dans le ressort de laquelle la sentence a été rendue.
Ce recours est recevable dès le prononcé de la sentence. Il cesse de l’être s’il n’a pas été exercé dans le mois de la notification de la sentence. Art. 1519 c. 1 e 2 C.p.c.
[48] Par convention spéciale, les parties peuvent à tout moment renoncer expressément au recours en annulation. Art. 1522 c. 1 C.p.c.
[49] Dans ce cas, elles peuvent toujours faire appel de l’ordonnance d’exequatur pour l’un des motifs prévus à l’article 1520. Art. 1522 c. 2 C.p.c.
[50] Le recours en annulation n’est ouvert que si :
1° Le tribunal arbitral s’est déclaré à tort compétent ou incompétent ou
2° Le tribunal arbitral a été irrégulièrement constitué ou
3° Le tribunal arbitral a statué sans se conformer à la mission qui lui avait été confiée ou
4° Le principe de la contradiction n’a pas été respecté ou
5° La reconnaissance ou l’exécution de la sentence est contraire à l’ordre public international. Art. 1520 C.p.c.
[51] Le recours en annulation formé contre la sentence et l’appel de l’ordonnance ayant accordé l’exequatur ne sont pas suspensifs. Art. 1526 c. 1 C.p.c.
[52] Si intende quello della Corte d’Appello.
[53] Toutefois, le premier président statuant en référé ou, dès qu’il est saisi, le conseiller de la mise en état peut arrêter ou aménager l’exécution de la sentence si cette exécution est susceptible de léser gravement les droits de l’une des parties. Art. 1526 c. 2 C.p.c.