ADR e Costituzione: un’idea per il Ministro della Giustizia


Da tempo mi interrogo sulle potenzialità della mediazione come condizione di procedibilità.

E non posso che auspicare da studioso dell’istituto e da mediatore la sua  reintroduzione nel nostro paese.

Mi domando però se ciò possa bastare.

Me lo chiedo non soltanto in relazione alle peculiarità culturali del nostro paese, ma sulla base degli elementi che ci fornisce la storia legislativa pregressa.

Tra il 1790 ed il 1855 la mediazione è stata condizione di procedibilità nella legislazione ordinaria in mezza Europa.

Sino al 1848 assistiamo però anche ad un supporto costituzionale.

Dal 1790 al 1833, infatti, almeno sedici Costituzioni nel mondo avevano costituzionalizzato gli strumenti alternativi prevedendo espressamente la conciliazione obbligatoria: Regno di Napoli (1799 e 1812), Regno delle Due Sicilie (1822), Francia (1791 e 1795), Cantone di Zugo (1814), Costituzione della Repubblica Ligure (1797), Costituzione della Repubblica Cisalpina (1798), Costituzione del Cantone di Zurigo (1814),  Carta Costituzionale del Regno di Polonia (1815), Costituzione del Cantone di Unterwal Il Basso (1816), Costituzione politica della monarchia spagnola (1812), Costituzione del Portogallo (1826), Costituzione politica della Repubblica del Perù (1823), Costituzione del Cile (1823 e 1833),  Costituzione dell’Impero del Brasile (1824).

Attualmente ci sono due paesi ove una mediazione, in qualche misura paragonabile a quella italiana, resiste da molti anni a braccetto con la condizione di procedibilità: gli Stati Uniti e l’Argentina.

L’Argentina ha seguito il modello degli Stati Uniti, ma ci ha messo 15 anni ad abituare i suoi cittadini allo strumento.

Quanto agli Stati Uniti la stessa Banca Mondiale riconosce che nei paesi di common law non vi è bisogno di una legge, perché si ricorra ai mezzi alternativi.

È anche vero però che il teorico della condizione della procedibilità fu un tale di nome William Penn.

E che dal 1682 in poi la giustizia di pace e/o le corti di conciliazione furono previste e favorite da quasi tutte le Costituzioni americane.

In ogni caso non vi è dubbio che il fattore tempo unitamente alle previsioni costituzionali hanno fatto un ottimo lavoro.

Mi chiedo però se l’esigenza di Giustizia nel nostro paese può attendere oltre.

E se non può perché non pensare alla reintroduzione della condizione di procedibilità e  ad una costituzionalizzazione degli strumenti alternativi.

In Italia le modifiche costituzionali sono molto difficili e laboriose, ma è solo questione di volontà politica.

La volontà politica è stata espressa concretamente nel senso indicato in vari paesi sudamericani.

Mi riferisco in particolare al Perù ove si è previsto l’arbitrato in alternativa al giudizio per i rapporti contrattuali[1], all’Equador che ha riconosciuto come mezzi di risoluzione dei conflitti la mediazione, l’arbitrato e gli altri mezzi alternativi[2], al Costa Rica che prevede il diritto all’arbitrato con la stessa formulazione che avevano le Costituzioni francesi del XVIII secolo[3], alla Colombia che si affida anche a conciliazione e arbitrato[4], al Paraguay che prevede l’arbitrato[5], al Brasile[6] che ha costituzionalizzato in generale la giustizia di pace e la conciliazione[7],  l’arbitrato e la conciliazione nel campo del diritto del lavoro[8],  e infine al Venezuela che all’art. 258 della sua Costituzione stabilisce dal 1999 che la legge organizzerà la giustizia di pace e promuoverà l’arbitrato la conciliazione, la mediazione e qualunque altro mezzo alternativo per la risoluzione dei conflitti[9].

Ora in Italia un ruolo ed una funzione ai mezzi alternativi si possono ricavare implicitamente da diverse norme costituzionali tra cui quella del giusto processo (art. 111 Cost.), ma è una questione di interpretazione, interpretazione che i giudici danno – salvo qualche fortunata eccezione – purtroppo generosamente soltanto quando vanno in pensione e possono esprimere liberamente le loro opinioni.

Una previsione costituzionale espressa invece vincola il Giudice in attività.

Così la pensa almeno la Consulta del Venezuela.

Il Tribunale Supremo del Venezuela in sessione costituzionale[10], ha fornito una interpretazione dell’art. 258 della Costituzione assai carica di significato, per quanto il ricorso vertesse specificamente in materia di arbitrato[11].

La Corte ha richiamato in particolare un suo precedente orientamento[12] per cui “(…) la Costituzione ha esteso il sistema della giustizia a tutti i modi alternativi alla giustizia ordinaria che è esercitata dal potere giudiziario, tra cui rientra l’arbitrato. Questa estensione deriva, senza dubbio, dal rilievo che la giustizia ordinaria pendente è in sovraccarico, e ha come scopo di raggiungere veramente una tutela giurisdizionale effettiva, molto rapida e ultronea di formalità inutili  (…). Così, i meccanismi alternativi al processo giudiziario, raggiungono gli scopi della legge, come la pace sociale, la collaborazione perfetta con il Potere Giudiziario, che è ciò che mantiene il monopolio della tutela coercitiva dei diritti e quindi l’esecuzione forzosa della sentenza (…)…. Questa attitudine obiettiva dei mezzi alternativi di risoluzione delle controversie, si aggiunge ad una prospettiva soggettiva, per il fatto che detti mezzi tra cui l’arbitrato, integrano il sistema della giustizia, in connessione col diritto ad un’effettiva tutela giurisdizionale che è accolta all’articolo 26 della Costituzione. In altre parole, si può dire che il diritto fondamentale ad una tutela giurisdizionale effettiva implica un diritto fondamentale alla possibilità di impiego dei mezzi alternativi di risoluzione delle controversie, tra cui, ovviamente, l’arbitrato (…)[13] “.

Per il Tribunale Supremo pertanto “l’obbligo di cui all’articolo 258 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, non si esaurisce o è stato rivolto al legislatore (Assemblea nazionale), ma anche all’operatore giuridico stesso (Magistratura), al fine di cercare di promuovere per quanto possibile l’uso di mezzi alternativi di risoluzione delle controversie e di adottare le misure giuridiche necessarie per promuovere e riconoscere l’effettivo funzionamento di questi strumenti, il che significa che le azioni tipiche della giurisdizione costituzionale, non costituiscono i mezzi idonei di controllo del procedimento generato dalla realizzazione dei mezzi alternativi di risoluzione delle controversie”[14].

In altre parole in Venezuela un ricorso come quello che ha portato alla dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 5 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, non avrebbe avuto diritto di cittadinanza o comunque avrebbe incontrato serissime difficoltà.

E dunque, caro Ministro, c’è semplicemente da decidere se sia meglio continuare ad ossequiare la disinformata corporazione avvocatizia e ad avvalorare nel contempo l’azione di quei magistrati che non utilizzano la mediazione delegata, oppure se sia opportuno apprestare il prima possibile strumenti rapidi, efficaci ed economici per chi attende da troppo tempo  una risposta dallo Stato.


[1] Constitución de 1993 incluyendo reformas hasta octubre 2005/1993 Constitution including reforms until october 2005

Artículo 62º

La libertad de contratar garantiza que las partes pueden pactar válidamente según las normas vigentes al tiempo del contrato. Los términos contractuales no pueden ser modificados por leyes u otras disposiciones de cualquier clase. Los conflictos derivados de la relación contractual sólo se solucionan en la vía arbitral o en la judicial, según los mecanismos de protección previstos en el contrato o contemplados en la ley.

Mediante contratos-ley, el Estado puede establecer garantías y otorgar seguridades. No pueden ser modificados legislativamente, sin perjuicio de la protección a que se refiere el párrafo precedente.

Artículo 63º

La inversión nacional y la extranjera se sujetan a las mismas condiciones. La producción de bienes y servicios y el comercio exterior son libres. Si otro país o países adoptan medidas proteccionistas o discriminatorias que perjudiquen el interés nacional, el Estado puede, en defensa de éste, adoptar medidas análogas.

En todo contrato del Estado y de las personas de derecho público con extranjeros domiciliados consta el sometimiento de éstos a las leyes y órganos jurisdiccionales de la República y su renuncia a toda reclamación diplomática. Pueden ser exceptuados de la jurisdicción nacional los contratos de carácter financiero.

El Estado y las demás personas de derecho público pueden someter las controversias derivadas de relación contractual a tribunales constituidos en virtud de tratados en vigor. Pueden también someterlas a arbitraje nacional o internacional, en la forma en que lo disponga la ley.

Artículo 139º

Son principios y derechos de la función jurisdiccional:

1. La unidad y exclusividad de la función jurisdiccional.

No existe ni puede establecerse jurisdicción alguna independiente, con excepción de la militar y la arbitral.

[2] Constitución Política de la República del Ecuador 2008

Sección octava

Medios alternativos de solución de conflictos

Art. 190.- Se reconoce el arbitraje, la mediación y otros procedimientos

alternativos para la solución de conflictos. Estos procedimientos se aplicarán con

sujeción a la ley, en materias en las que por su naturaleza se pueda transigir.

En la contratación pública procederá el arbitraje en derecho, previo

pronunciamiento favorable de la Procuraduría General del Estado,

conforme a las condiciones establecidas en la ley.

[3] Constitución Política de Costa Rica / 7 de noviembre de 1949 / Versión actualizada al 3 de enero de 2011

Artículo 43.- Toda persona tiene derecho a terminar sus diferencias patrimoniales por medio de árbitros, aun habiendo litigio pendiente.

[4] CONSTITUCION POLITICA DE COLOMBIA 1991

Artículo 116. La Corte Constitucional, la Corte Suprema de Justicia, el Consejo de Estado, el Consejo Superior de la Judicatura, la Fiscalía General de la Nación, los Tribunales y los Jueces, administran justicia. También lo hace la justicia penal militar.

El Congreso ejercerá determinadas funciones judiciales.

Excepcionalmente la ley podrá atribuir función jurisdiccional en materias precisas a determinadas autoridades administrativas. Sin embargo no les será permitido adelantar la instrucción de sumarios ni juzgar delitos.

Los particulares pueden ser investidos transitoriamente de la función de administrar justicia en la condición de conciliadores o en la de árbitros habilitados por las partes para proferir fallos en derecho o en equidad, en los términos que determine la ley.

[5] Costituzione del Paraguay (1992)

Artículo 248 – DE LA INDEPENDENCIA DEL PODER JUDICIAL

Queda garantizada la independencia del Poder Judicial. Sólo éste puede conocer y decidir en actos de carácter contencioso.

En ningún caso los miembros de los otros poderes, ni otros funcionarios, podrán arrogarse atribuciones judiciales que no estén expresamente establecidas en esta Constitución, ni revivir procesos fenecidos, ni paralizar los existentes, ni intervenir de cualquier modo n los juicios.

Actos de esta naturaleza conllevan nulidad insanable. Todo ello sin perjuicio de las decisiones arbitrales en el ámbito del derecho privado, con las modalidades que la ley determine para asegurar el derecho de defensa y las soluciones equitativas.

[6] Costituzione del 1988.

[7] Article 98. The Union, in the Federal District and in the territories, and the states shall create:

I.            special courts, filled by togated judges, or by togated and lay judges, with powers for conciliation, judgement and execution of civil suits of lesser complexity and criminal offenses of lower offensive potential, by oral and summary proceedings, allowing, in the cases established in law, the settlement and judgement of appeals by panels of judges of first instance;

II.           remunerated justice of peace, formed by citizens elected by direct, universal and secret vote, with a term of office of four years and competence to, under the terms of the law, perform marriages, examine qualification proceedings, ex officio or in view of the presentation of a challenge, and exercise conciliatory functions, of a nonjurisdictional nature, besides others established by law.

[8] Article 114. The Labour Justice has the power to conciliate and judge individual and collective disputes between workers and employers, comprising entities of public international law and of the direct and indirect public administration of the municipalities, of the Federal District, of the states and of the Union, and, under the terms of the law, other disagreements arising from labour relations, as well as litigations which originate in the compliance with its own decisions, including those of a collective nature.

Paragraph 1 – If collective negotiations are unsuccessful, the parties may elect arbitrators.

Paragraph 2 – If any of the parties refuses negotiation or arbitration, the respective unions may file a collective labour suit, and Labour Courts may establish regulations and conditions, respecting the minimum conventional and legal provisions for the protection of labour.

[9] Artículo 258. La ley organizará la justicia de paz en las comunidades. Los jueces o juezas de paz serán elegidos o elegidas por votación universal, directa y secreta, conforme a la ley.

[10] Sentenza Tribunal Suoremo n° 763/08.

[11] Il quesito riguardava il fatto se gli investitori abbiano o meno diritto a sollevare arbitrato internazionale nei confronti dello Stato Boliviano (la risposta al proposito è stata negativa).

[12] Sentenza Tribunale Supremo n ° 198/08.

[13] Al respecto, esta Sala ha señalado que “(…) la Constitución amplió el sistema de justicia para la inclusión de modos alternos al de la justicia ordinaria que ejerce el poder judicial, entre los que se encuentra el arbitraje. Esa ampliación implica, a no dudarlo, un desahogo de esa justicia ordinaria que está sobrecargada de asuntos pendientes de decisión, y propende al logro de una tutela jurisdiccional verdaderamente eficaz, célere y ajena a formalidades innecesarias (…). Así, a través de mecanismos alternos al del proceso judicial, se logra el fin del Derecho, como lo es la paz social, en perfecta conjunción con el Poder Judicial, que es el que mantiene el monopolio de la tutela coactiva de los derechos y, por ende, de la ejecución forzosa de la sentencia (…). A esa óptica objetiva de los medios alternativos de solución de conflictos, ha de añadírsele su óptica subjetiva, en el sentido de que dichos medios con inclusión del arbitraje, en tanto integran el sistema de justicia, se vinculan con el derecho a la tutela jurisdiccional eficaz que recoge el artículo 26 de la Constitución. En otras palabras, puede decirse que el derecho fundamental a la tutela jurisdiccional eficaz entraña un derecho fundamental a la posibilidad de empleo de los medios alternativos de resolución de conflictos, entre ellos, evidentemente, el arbitraje (…)” -Vid. Sentencia de esta Sala Nº 198/08-.

[14] Por ello, el deber contenido en el artículo 258 la Constitución de la República Bolivariana de Venezuela, no se agota o tiene como único destinatario al legislador (Asamblea Nacional), sino también al propio operador judicial (Poder Judicial), en orden a procurar y promover en la medida de lo posible la utilización de los medios alternativos de resolución de conflictos y adoptar las medidas judiciales necesarias para promover y reconocer la efectiva operatividad de tales medios, lo cual implica que las acciones típicas de la jurisdicción constitucional, no sean los medios idóneos para el control de los procedimientos y actos que se generen con ocasión de la implementación de los medios alternativos de resolución de conflictos.

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