Lettera al Ministro della Giustizia


Gentilissimo Ministro della Giustizia,

ho appreso pochi minuti fa che CNF, OUA e Cassa Forense Le hanno chiesto di attivarSi per rinviare l’entrata in vigore della  mediazione obbligatoria in materia di condominio e di risarcimento da responsabilità da sinistro.

E ciò sulla base di motivazioni assolutamente  prive di riscontro (v. amplius in nota allegata ADR obbligatorio in Italia e all’estero).

La mediazione, la conciliazione e l’arbitrato sono stati, infatti, volontari nella storia europea solo per brevi periodi.

Hanno strumenti obbligatori peraltro ben 16 stati europei su 27: Francia, Germania, Italia, Austria, Repubblica d’Irlanda, Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Svezia, Estonia, Norvegia, Romania, Slovenia, Repubblica Ceca e Cipro.

Nel resto del mondo peraltro la mediazione è obbligatoria quasi dovunque: vedasi ad esempio la mediazione in California, in Giappone, in Australia, in Argentina e l’elenco potrebbe continuare.

Il Governo non ha effettuato alcuna imposizione culturale dunque dal momento che fino all’Unità d’Italia la conciliazione è stata assolutamente obbligatoria anche da noi – salva l’eccezione del Regno delle Due Sicilie – e peraltro sino agli ’60 pure l’arbitrato era obbligatorio e dai tempi di Omero. Semmai dovremmo chiederci perché successivamente i Savoia hanno scelto di utilizzare e diffondere uno strumento volontario: la scelta fu eminentemente politica e fu effettuata, lo ricordo, dalla Monarchia sabauda (anche nei domini austriaci la conciliazione è stata obbligatoria sino al 1848).

Non vedo poi su quali basi giuridiche, economiche (e di buon senso) la Corte Costituzionale dovrebbe dichiarare incostituzionale il decreto 28/10 e ancora più ridicoli mi paiono i ricorsi alla Corte di Giustizia che peraltro sul punto si è già pronunciata e favorevolmente per ben cinque volte!

Trovo poi molto grave il fatto che gli Avvocati si offrano solo oggi, quasi in termine di scambio, di provvedere alla  “diffusione” dell’istituto, quasi che i giovani colleghi non avessero già prima il diritto comunque di poter approfondire una cultura di pace.

Da collega avvocato e da mediatore civile e commerciale che opera ogni giorno in ambito pubblico, da formatore di mediatori, da responsabile scientifico ex d.m. 180/10 mi sento di dire che sarebbe un grave errore assecondare le richieste corporative dei vertici dell’Avvocatura.

Cordiali saluti e buon lavoro

Avv. Carlo Alberto Calcagno

2 pensieri riguardo “Lettera al Ministro della Giustizia

  1. Uno degli aspetti che, più degli altri, fa dubitare della conformità ai principi costituzionali dell’istituto della conciliazione obbligatoria è quello che la impone (nelle materie indicate all’art. 5 DLgs 28/10) come obbligatoria ed allo stesso tempo (notevolmente) onerosa per coloro che vogliono vedere soddisfatto il proprio diritto.
    E’ assurdo che si debba pagare anticipatamente per l’attivazione di detta procedura, tra l’altro anche nel caso in cui la stessa non conduca ad alcun risultato….
    Su questo punto mi sembra non si possa discutere.

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    1. Matteo intanto La ringrazio per il commento e mi auguro che al suo se ne possano aggiungere altri di modo che la questione possa essere sviscerata al meglio. Personalmente ritengo che non ci siano per natura argomenti indiscutibili e che di ogni argomento noi tutti, dico tutti ricomprendendo dunque chi scrive, diamo un’interpretazione che è per natura arbitraria, e dunque che vista l’arbitrarietà bisogna vedere dove la nostra interpretazione ci conduce: se in altre parole l’interpretazione che noi diamo di un fatto sia o meno utile all’attività che stiamo compiendo, ma con ciò non vorrei influenzare più di tanto i prossimi commentatori e dunque mi taccio. Un cordiale saluto ed ancora un ringraziamento

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